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L'ARTE DEI TAROCCHI

La divinazione è un'arte misteriosa, una spirale che si perde nella notte dei tempi.

La divinazione è un'arte misteriosa, una spirale che si perde nella notte dei tempi.

I grandi Arcani Maggiori (detti anche Lame o Trionfi) sono la chiave universale delle antiche dottrine magiche. 

Il famoso esoterista francese e pastore evangelico Antoine Court de Gèbelin (1725 - 1784) asserì che i 22 Arcani Maggiori erano l'interpretazione del grande Libro di Toth (il dio egizio inventore della scrittura) che racchiudeva l'espressione di tutto lo scibile umano.

Nell'antico Egitto il Tarocco era associato alla divinazione, che veniva praticata solo dai sacerdoti e dai principi di sangue reale. Con la decadenza dell'Impero ogni cosa andò distrutta o dispersa; si salvò soltanto l'antica cosmogonia del Libro di Ta-Rosch che, pur perdendo molto del suo valore originale, ne mantenne il mistero e il fascino.

Nel corso del tempo questa conoscenza si sparse in tutta Europa grazie ai popoli nomadi che prendevano il nome di Naibi, Naipes Naibe [il termine Naibe, per qualche strana interpretazione etimologica, assunse il significato, nell'italiano rinascimentale, di "Gioco del Luogotenente". Il termine Naipes invece è rimasto nella lingua spagnola, mentre Naibi deriva dall'arabo e significa prendere, tenere] così dal più antico Naibi, gioco creato esclusivamente a scopo divinatorio e composto da 22 figure simboliche, si arrivò in seguito alla mescolanza con i semi tradizionali: Denari, Coppe, Spade, Bastoni. La tradizione cristiana e la cultura occidentale pesarono molto sul loro simbolismo modificandone l'iconografia.

Verso la fine del XIV secolo i Tarocchi finirono nelle corti per divertire regnanti e cortigiani e assunsero, sebbene in forma più frivola, carattere divinatorio. Alla fine del '400 e del '500 si ebbe una fioritura di Tarocchi allegorici dall'iconografia moralizzata, per stare al passo con lo spirito della Chiesa, che per bocca di San Bernardino, predicante a Bologna nel 1423, puntava l'indice contro i participes ex Naibes seu carticellis de quibus innumerabilia mala eredientur ("coloro che partecipano sia ai Tarocchi che alle carte, le quali cose fanno scaturire innumerevoli mali"), cui faceva eco, più tardi, Sant'Antonino vescovo di Firenze nel 1459.

Un mastro pittore italiano del primo '400, Marziano Rampini da Tortona, dei nobili di Sant'Alosio, cultore di molteplici scienze e segretario ducale personale dei Visconti, miniò per primo il famosissimo, stupendo mazzo per il duca Filippo Maria. Questo capolavoro attraversò molte vicissitudini (pare che l'originale sia ormai andato perduto); siccome non fu completato venne ripreso e riprodotto in seguito, nelle 22 figure, da altri pittori di grande fama.

Famosissimi anche i Tarocchi Allegorici del Mantegna, monumento dell'enciclopedismo medioevale, vero e proprio trattato sul percorso di un Iniziato; qui si evidenzia una delle prime affermazioni del Neoplatonismo della metà del '400.

In Italia l'uso dei Tarocchi risale ad un periodo precedente al Rinascimento, sono da considerarsi un'eredità spirituale del Medioevo e se si vuole comprenderne profondamente il significato è necessario consultare il Convivio di Dante, che contiene la chiave della loro essenza etimologica morale (Convivio II, 3)

 

Gli Arcani Maggiori

Gli arcani sono 22 figure che si avvicendano in un vero e proprio percorso iniziatico. 

Le Lame vanno progressivamente dalla I alla XXI, ne esiste una non numerata, Il Matto, che corrisponde allo zero, della quale non è stata tramandata una spiegazione esatta, per cui risulta sempre di carattere ambiguo o negativo. Potrebbe essere il nulla o il vuoto del non Iniziato. Potrebbe rappresentare l'irrazionale oppure l'infinito da cui tutto proviene. Il suo nome deriva dall'orientale Mat, che significa ucciso, incrinato. Il suo peso nello svolgersi dell'interpretazione risulta piuttosto incisivo. Questo arcano non ha una sua posizione ben precisa; in genere lo si pone alla fine delle XXI Lame, sicché può essere considerato la XXII.

Le ventidue lettere sacre dell'alfabeto ebraico, che figurano su alcuni mazzi di Tarocchi, sono alla base del simbolismo del gioco e corrispondono ai ventidue Arcani Maggiori. Se nel corso dei secoli figure, costumi e altri dettagli sono stati cambiati, i caratteri ebraici sono rimasti inalterati. Questo permette di far luce su alcuni punti oscuri nell'interpretazione dei Tarocchi. È importante conoscere questi simboli, in quanto il loro significato, spesso, rafforza il concetto di divinazione.

Le dieci Sephirot e i ventidue Arcani formano quello che i Kabbalisti chiamano le "trentadue vie" della scienza assoluta.

Ancora oggi secondo Eliphas Levi la tradizione di ogni Arcano ha corrispondenze con le lettere della Kabbala. Esiste anche una corrispondenza pitagorica numerologica e planetaria.

 

I - Il Bagatto - L'intelligenza dell'Iniziato

II - La Papessa - La conoscenza intuitiva ed occulta

III - L'Imperatrice - L'Alma Mater, la creazione feconda

IV - L'Imperatore - Il Demiurgo, il Potere, l'Autorità

V - Il Papa - La Religione, Legge regolatrice

VI - Gli Amanti - La Scelta, Amore sacro e Amore profano

VII - Il Carro - Il Trionfo, il Progresso

VIII - La Giustizia - Il giro della Bilancia, Equilibrio

IX - L'Eremita - La meditazione, il Fato

X - La Ruota della Fortuna - Il Cambiamento, il Successo, l'Annientamento di ogni male

XI - La Forza - Il Coraggio, l'Energia vitale

XII - L'Appeso - Il Sacrificio, la via dello Spirito 

XIII - La Morte - La Signora delle anime, la Morte e la Rinascita 

XIV - La Temperanza - Il Signore del ponte divino, l'Adattamento 

XV - Il Diavolo - La Tentazione, il Vizio, il Male, 666 la Grande Bestia

XVI - La Torre - La Catastrofe, il Crollo, la Punizione

XVII - Le Stelle - La Speranza, il Raggiungimento 

XVIII - La Luna - La Chimera, la Popolarità, le Acque scure

XIX - Il Sole - L'Ambizione, l'apoteosi, il Signore del fuoco

XX - Il Giudizio - Il Rinnovamento, la Salvezza, lo Spirito del fuoco primario

XXI - Il Mondo - La Realizzazione, la Ricompensa 

0 - Il Matto - Lo Zero iniziatico, il Caos, il Nulla, l'attesa, lo Spirito dell'etere.

 

Gli Arcani Minori

Gli Arcani minori sono 56 e sono costituiti dai semi e dalle figure tradizionali delle normali carte da gioco; consistono in:

Bastoni (Fuoco): cambiamenti, viaggi, opportunità, affari, difficoltà da superare. Appartiene alla sfera dell'intuizione. 

Coppe (Acqua): corrispondenze d'amore, generosità, bontà, aiuti, amicizie. Appartiene alla sfera emozionale. 

Spade (Terra): dispiaceri, dispute, lotte, pericoli, minacce. Appartiene alla sfera psicologica. 

Denari (Aria): intrighi, complotti, fortune, vincite, eredità. Appartiene alla sfera delle sensazione.

L'Asso rappresenta la germinazione, è il più forte degli Arcani minori, esprime sempre una certezza nella divinazione, nel senso che afferma sia in positivo che in negativo. 

Gli Arcani minori si dividono in due gruppi: il primo è formato da 40 carte e rappresenta i numeri. All'interno della sequenza che va dall'1 al 10, si muove la trasformazione dell'evoluzione, ossia dall'inizio della manifestazione dell'Asso al dispiegamento del 10. Il secondo gruppo è formato da 16 carte, che sono le figure. 

1 - È il principio del tutto o la capacità di distinguere il vero Spirito

2 - È la scissione, la polarizzazione. Può indicare unione o contrasto, associazione o divisione. 

3 - È l'irradiazione di qualcosa di vitale, rappresenta la fecondità. Attesa. Indica il dono della fede. 

4 - È la manifestazione della concretizzazione. Indica il dono della guarigione. 

5 - È il senso dell'autoeliminazione, qualcosa che deve aprirsi ad un nuovo sviluppo. Indica l'espressione delle lingue.

6 - È l'espressione di due piani opposti che, però, si attraggono. Uno è passivo, l'altro attivo. L'equilibrio è statico. Forte attrazione. Indica la possibilità di fare miracoli... basta essere nelle condizioni necessarie.

7 - Cessa la staticità, i due piani, fusi insieme riescono a muoversi. Movimento in atto. Situazione che cambia. Indica la profezia.

8 - È la concretezza. Cessa ogni opposizione e tutto si supera e si realizza. Il numero è malefico, prelude ad un cambiamento negativo in quanto simboleggia la morte. Indica il dono della conoscenza.

9 - È l'azione che si proietta nel futuro si fanno progetti a lunga scadenza, piani importanti, si prendono grossi impegni.

10 - La trasformazione è giunta al suo stadio finale.

 

Le Figure

Il Fante è un individuo (maschio o femmina). completamente dipendente dagli altri. Corrisponde al periodo che dall'infanzia va alla giovinezza. Indica una persona socialmente priva di posizione o di importanza che svolge mansioni di gregario. Appartiene all'1; evidenzia un essere irrealizzato, ancora all'inizio della propria ascesa o del proprio sviluppo psichico.

Il Cavaliere, qui l'uomo va dalla giovinezza alla maturità piena, si tratta di una persona indipendente perchè il suo destriero lo porta ovunque lui decida di andare. Corrisponde al 2, il che significa che la situazione si muove dando sbocco a nuove soluzioni.

La Regina è la donna, va dalla giovinezza alla maturità rigogliosa, per arrivare alla saggezza della vecchiaia. Rappresenta il 3, quindi irradia fecondità e potere.

Il Re è l'uomo maturo che va verso la vecchiaia. La sua posizione è di stabilità realizzata. La sua riuscita lo accomuna al 4. Si tratta di un individuo non libero, sposato o con forti legami sentimentali.

 

 

 

 

Tratto da "I TAROCCHI" di P. Andronico Tosonotti - XENIA tascabili